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      - "La statua rovesciata della Nazionalità hassi a rizzare dall'Italia e primamente in Italia, fatta moderatrice ed auspice d'amicizia solenne fra Romani e fra Slavi."
      - "Quale altro popolo mai ebbe aperta la via, come noi oggi abbiamo, a farsi grande, potente, rispettato, essendo l'avvenire di mezza Europa in arbitrio nostro?"
      - "Ecco oggi intanto una grande occasione: afferriamola e tosto. Perchè sarà la più memoranda impresa del secolo, anzi di tutti i secoli, il dare stabile assetto a tante nobilissime nazionalità differenti che da tant'anni la reclamano invano."
      Ed in su questo andare egli così imperturbato continua:
      - "Missione sublime, vanto divino, opera immortale, quel dì che Italia pronuba s'interporrà e mediatrice d'alleanza solenne tra Romani e tra Slavi, e riporterà qual trofeo - immortale trofeo - la restaurata nazionalità di tanti nobili popoli!"
      - "Prima erano i tempi che mancavano agli uomini in Italia: oggi li uomini per avventura saranno essi per mancare a' tempi?"
      - "Guai agli Italiani se non sanno, se non vogliono afferrar l'occasione mentr'essa s'appresanta così essenzialmente propizia! Guai agli Italiani se temporeggiano tergiversando ed obliando quanto sia facile a perdere le occasioni grandi, e quanto sia difficile ad acquistarle(13). Perchè la più insigne maledizione per un popolo grande gli è il non capire i tempi; gli è il non aver coscienza del proprio essere, della propria forza, della propria influenza nel mondo; gli è lo starsi torpido e fiacco quando vorrebbesi essere ardito e magnanimo.


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Testamento politico del generale Garibaldi e lettera memoranda agli italiani
di Enrico Croce
Alberto Savine Editore
1891 pagine 188

   





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