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      E non si peritarono bandire al mondo sè essere forieri della civiltà, dell'idioma germanico nella penisola, pur come se vivessero tra' selvaggi o tra' barbari.
      Cotale la petulanza ridevole, l'albagia forsennata di codesti esosi Allemanni verso gli Italiani, alleati loro!
      Ci liberi Dio, il popolo nostro ci liberi da alleati sifatti!
      (59) Ben è vero. I popoli Reto-Romani, cioè i Romanci o Grigioni, or fa malappena un secolo, intatta aveano conservata loro nazionalità romano-italica. Oggidì essi sono in massima parte germanizzati.
      (60) Nelle valli di Gressoney e di Formazza in Piemonte, vivono oggi ancora isolati e confinati que' deboli avanzi di razza teutonica.
      (61) A sommo l'altissima fra le colline del Teutoburgo venne eretta, dopo il 1870, la colossale statua d'Arminio, capo de' Cheruschi, che, giust'appunto in que' paraggi, sterminava le tre legioni romane di Varo. Ma chi non sa che Varo fu vinto, anzi dalla malignità del luogo fangoso e dal tradimento, che dalla spada d'Arminio? Gioverà ricordare per altro, come più tardi Germanico rintuzzò l'alterigia del teutono e in quell'istessa località ripetutamente lo ruppe.
      (62) La casa d'Asburgo che gravita sullo stato austriaco, porta un fatidico nome di rapina. Difatti questo nome in tedesco suona lo stesso che: nido d'avoltoi!!!
      (63) L'ossa del generoso Sobieski riposano in quell'istessa Cracovia che ancor si risente delle immani sevizie inflittele nel 1846 dall'Austria! Che serba ancora le impronte sanguinose degli artigli asburghesi!


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Testamento politico del generale Garibaldi e lettera memoranda agli italiani
di Enrico Croce
Alberto Savine Editore
1891 pagine 188

   





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