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      Se volete esser cittadini felici, diventate prima uomini virtuosi.
      Quando Pandora aprí la prima volta il suo vaso, tutto ciò che vi si conteneva era bene, perché tutto è bene quanto vien dagli dèi. Ma i loro doni diventano spesso funesti ai popoli, perché non conoscono i veri rapporti delle cose, e spesso voglion godere di quelle che sono inconciliabili tra loro.
      I vostri maggiori eran liberi, perché forti e virtuosi. Voi non siete piú virtuosi, e pure volete continuare ad esser governati come lo erano i vostri padri, e volete riunir cose di loro natura opposte: la follia nelle vostre azioni e la saviezza nel vostro governo. Volete esser stolti impunemente e saggi senza incomodo. Non otterrete né l'uno né l'altro, e vi perderete.
      Voi siete snervati dai piaceri de' sensi; voi delirate per i vostri cavalli, per i vostri cocchi, per le vostre ville; della vostra giornata un terzo si consuma ad ungervi e pettinarvi, un altro terzo si dá alla crapula ed al vino, e l'altro terzo al sonno. Perché non vi godete in pace quei beni che vi offrono un suolo fertile, un cielo felice, un commercio vastissimo? Perché ricordate inutilmente i tempi di Falanto e dei duri suoi compagni?
      Voi ambite la gloria delle armi; e poi temete i pericoli della vita militare, e, piú de' pericoli, ne temete le fatiche. Irritate col vostro orgoglio nazioni piú potenti: prendete parte ora nelle dissensioni de' lucani, ora de' napoletani(46). Non vi è nazione, vicina o lontana, colla quale non siate o in guerra o in trattati piú pericolosi della guerra.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Pandora Falanto