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      Tu vedi lo storditello che la ferma, esclamando: - Che bel braccio! - E, mentre Teano lo ritira ed oltrepassa, Timarco ti fa quasi udire quelle parole, che allora pronunziò: - Sí, ma non è per tutti(126). -
      Se un uomo ricco trasportasse questo quadro in Atene, tutte le nostre eleganti correrebbero ad ammirarlo: Teano diventerebbe l'oggetto di paragone di tutte le nostre belle. Se un savio trasportasse in Atene le lettere che Teano scriveva ad Eubolina, a Nicostrata, a Callistona; quelle lettere, nelle quali ella stessa ha dipinta la forma della sua mente con eleganza e veracitá maggiore di quella che Timarco ha messa nel dipingere la forma del suo corpo; le nostre belle si annoierebbero. Eppure tutto il bello del quadro di Timarco vien dall'espressione dell'animo di Teano!
      - Quelle sue forme esterne - mi diceva Muesilla - sono belle; ma, se tu scorri le contrade di quella Crotone, dove nacque Teano, mille donne vedrai che hanno le stesse forme. Quella cittá è stata sempre celebre per la sanitá, robustezza e bellezza de' suoi abitanti(127).
      Ma sai tu perché nessuna delle belle cittadine di Crotone desta in noi quei sentimenti che ispira la dipinta Teano? Io ti narrerò ciò che ha scritto Archita nel suo libro sul Bello umano, libro che il nostro Platone non si stanca mai di leggere e di ammirare(128).
      Il corpo non è che un istrumento: l'artefice è l'animo. Tenue diletto e puerile noi possiam trarre dalla vista d'istrumenti comuni, e sieno pur essi quanto si voglia perfetti. Quella lancia, che pende oziosa in una sala, arresterá per un momento l'attenzione della donnicciuola e del fanciullo.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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