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      CLINIA. Ecco quali son sempre gli uomini! Purché si schivi la contraddizione de' sensi, non si curano della contraddizione della ragione. Se vi è la metempsicosi, non vi è né tartaro né eliso; e se volete credere all'eliso ed al tartaro, perché mai fate fare tre volte alle anime un giro inutile? Era meglio farle passar tutto diritto al luogo de' premi e delle pene. Ma la faretra di Pindaro era ripiena di dardi veloci e leggieri: il suono, che essi rendono, è udito da pochi sapienti, e sfugge le orecchie del volgo, che ha bisogno d'interprete per intenderlo.
      Non diamo agl'iddii cose indegne di loro
      , diceva lo stesso Pindaro(138). Pittagora, di cui primo e forse unico fine era quello di stabilir la morale, non volea al certo distruggere l'immortalitá delle anime, né quell'altro ordine di cose che solo può confortare i buoni contro gli argomenti, che gli esempi troppo frequenti de' malvagi fortunati fanno nascere negli animi deboli. Ma Pittagora volea una vita degna dell'anima, premi e pene degni della divinitá. Fumo, fiamme, catene, un avoltoio, il secchio delle danaidi dovean far ridere coloro i quali vedevano che tutti questi oggetti non possono che sopra que' sensi, che allora non abbiam piú. L'anima separata dal corpo non ha che la contemplazione del vero: questa, dunque, deve formar tutto il suo premio e tutta la sua pena.
      Qual occhio mortale può penetrar nell'alto segreto della provvidenza? Ma, se lo rivolgiamo in noi stessi, comprenderemo dalla nostra medesima natura quale sia il fine a cui siam destinati.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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