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      Vi erano quelle, alle quali era stato commesso la vita ed il governo dei cieli e de' pianeti; menti sublimi, che essi chiamavan "dèmoni", quasi correggenti il mondo col massimo Iddio. Poco al di sotto nell'ordine stavano le menti degli "eroi", quasi medie tra la classe degli uomini, la vita de' quali eran destinate ad animare, e quella dei "dèmoni" superiori, ai quali per le loro virtú si avvicinavano. Ed ambedue questi ordini di menti credettero i nostri maggiori degni di rispetto e d'imitazione per l'eccellenza della loro natura, e di gratitudine per li benefici che fanno alla razza de' mortali. Ma a queste veritá gli stolti molti errori hanno aggiunto; prima creando nella loro fantasia i dèmoni ed i geni malefici, quasi fosse possibile alle menti deviar mai da quella legge che forma la stessa loro natura; poscia, ora rivestendo queste menti di corpi, ora fingendo tra esse e gli uomini altri modi di comunicazione oltre quelli della sapienza e della virtú; e quindi tutti quegl'incantesimi e quelle stolte divinazioni, che disonorano la ragione e corrompono il cuore de' popoli(141).
      Finché noi sarem chiusi tra i vincoli di questo corpo, non sapremo mai ciò che gli dèi han disposto di noi nell'ordine di cose che verrá dopo la nostra morte. Il volgo vuol sapere un modo: convien soddisfare al volgo. Ma guai al savio, se, dal trovar falso questo modo, voglia giudicar falsa anche la veritá che con questo modo si spiega! Iddio ha consegnato il mondo alla disputa dell'uomo, e queste diversitá di pareri, lungi dal distruggere la veritá, la confermano, perché fan conoscere che essa è possibile in tanti modi diversi.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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