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      Ma, se le vostre menti si avvezzassero a discernere il vero, voi vedreste che tutti quei doni senza la virtú sono un nulla; che sono funesti all'uomo che non sa usarne; e che la virtú ha un altro premio in se stessa, e piú certo e piú grande, che basta solo a renderla felice. Sarete voi eternamente fanciulli, e crederete come i fanciulli che una medicina, la quale non sia raddolcita dal mèle, non abbia in sé veruna utilitá? Quindi è che, invece di rivolger in mente quegli esempi di virtú fortunata, che vi presentan le vostre bálie, le quali par che cosí vi allettino alla virtú, ma in realtá ve ne allontanano, perché vi ammolliscono e vi tolgono quella energia e quel coraggio, senza di cui non vi è virtú costante e vera, io amerei che voi rammentaste ogni giorno gli esempi di coloro, i quali, costanti, tennero la virtú tra le piú dure miserie, e non furon mossi né da minacce né da' doni di popoli o di re, né dalla stessa morte; ed allora vi crederò veramente virtuosi, quando riconoscerò in voi il coraggio necessario a disprezzar quei mali che le femminucce temono, e la sapienza atta a riconoscere in mezzo ai medesimi la felicitá segreta ma immensa, di cui gl'iddii non defraudan mai la virtú. Si è detto dagli antichi che non vi è spettacolo piú grato agl'iddii dell'uomo virtuoso che lotta coll'avversa fortuna: io vi aggiungo che non vi è esempio piú utile agli uomini.
      La mente di Filolao volò come aquila per tutti i vasti campi del vero. Finché il sole continuerá a spandere sulla terra la sua luce, sará eterno testimonio in faccia agli uomini che Filolao il primo, confutati gli antichi errori, lo ha collocato in una sede degna del maggior ministro della natura.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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