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      Ma non è giá dell'astronomo che io vi ragionerò. Filolao fu giusto e sventurato; la sua patria fu ingrata, ed egli non cessò di amarla: ecco ciò che è indispensabile rammentare. Siccome le nostre passioni sono le eterne cagioni degli errori nostri, cosí gli uomini, piú concordi, perché piú disinteressati, sulle varietá del mondo fisico che su quelle del mondo morale, potrebbero facilmente un giorno ricordarsi di Filolao astronomo ed obbliare Filolao giusto.
      Ed ecco che, mentre ragioniamo di lui, e quasi agitiamo una lite per sapere se Filolao fu ingiusto o furono ingrati gli eracleesi, ecco che la posteritá è alle porte di questo tempio, tenendo in mano gli eterni suoi registri ed aspettando la nostra sentenza, per vedere se debba scrivere anche il nome di Filolao tra quelli che debbon proporsi all'imitazione dei nostri figli e de' nostri nipoti. - Voi - ella ne dice a tutti quanti siam qui raccolti - voi mi avete commessa la cura di formar cogli esempi antichi le menti di coloro che dovranno in un'altra etá portare gli stessi nomi vostri; voi bramate che essi vivan felici ed i vostri nomi rimangano onorati. Giudicate dunque, ed io tramanderò loro quegli esempi che voi stessi proporrete.-
      Che risponderemo, amici, alla posteritá che c'interroga?
      Qual sará tra le opre di Filolao quella che crediamo piú utile tramandarsi ai figli nostri ed ai nostri nipoti?... O mente vincitrice degli anni e delle passioni degli uomini, poiché tanto affetto ti move per coloro che amiamo quanto noi stessi, tutti quanti qui sono, grati a te del beneficio, ti pregano narrare ai loro figli ed ai loro nipoti quanto io ti dirò.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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