Pagina (304/772)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Esse sono nate dovunque vi eran uomini. La natura ci ha data una vita, e sarebbe stoltezza credere che, avendo bisogno di respirare per conservarla, ci avesse costretti ad imparare a respirare da un altro popolo. La stessa natura ci ha dato un istinto irresistibile, che ci porta alla societá, e questo istinto è tanto forte quanto quello che ci fa amare la vita. Perché dunque non avrebbe messi nelle nostre menti i primi semi delle leggi, che son tanto necessari a conservar la societá, quanto la respirazione è necessaria a conservar la vita(317)?
      Tutt'i popoli hanno inventate da loro stessi le proprie leggi. Non le hanno fatte tutte in un tempo, ma a poco a poco, perché a poco a poco sono nati quei bisogni che invitan gli uomini a riflettere, a poco a poco si sono succeduti quegli esperimenti che loro insegnano a rifletter bene. Le prime leggi di tutt'i popoli si rassomigliano, perché sono poche di numero, e fatte da coloro, i quali, uscendo dalla stessa vita selvaggia, sebbene abitassero regioni lontanissime, pure ebbero le medesime idee ed i bisogni medesimi. Le posteriori sono piú numerose e piú diverse; ma pure molte di esse è necessitá che si rassomiglino, perché il numero de' modi di fare una stessa cosa non è infinito. Se tutti gli uomini mangiano, potranno alcuni pochi mangiare in modo diverso, ma è impossibile che molti non mangino allo stesso modo.
      Allora incominciano alcuni stolti a calunniarsi a vicenda, ed a dirsi: - Questo lo avete imitato, preso, rubato da noi. - Ed altri stolti, riunendo leggi di tempi e di uomini distantissimi tra loro, tutte le riferiscono ad un uomo solo, e dicono: - Questo è quello che ha detto Zeleuco.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Zeleuco