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      Gli enotri menavan vita pastorale ed errante; Italo diede loro l'agricoltura che rese la vita piú certa; le leggi, che la resero piú sicura; ed i conviti, per i quali divenne meno feroce e piú lieta(349).
      Degli studi liberali atti a formar(350) la gioventú, sono molto trascurati quelli della ginnastica, che erano altre volte in sommo onore. Non mi dispiacerebbe se gl'italiani non avessero piú atleti: vorrei che non ne avessimo piú neanche noi! L'educazione di un atleta serve piú a produrre un uomo straordinario che un cittadino utile(351). Ma gl'italiani son caduti nell'estremo opposto: non hanno piú atleti, e tra poco non avranno neanche soldati.
      Sono gl'italiani troppo ammolliti dalle ricchezze, troppo avviliti dall'oligarchia. La mollezza abborre la fatica che la ginnastica richiede, l'oligarchia teme la forza che dá al popolo. Si aggiugne che facile in Italia è l'aver soldati mercenari: i campani, i bruzi e, sopra tutti gli altri, i galli vendono le loro braccia e l'anima loro a chiunque voglia comprarne. I cartaginesi sono stati forse i primi a darne l'esempio. Dionisio lo ha confermato(352). Chi vuol dominare crede utile aver una forza che non sia quella del popolo; lo crede utile chi per mollezza piú non arrossisce di servire. - Pagate, ed io sarò sicuro - dice il primo. - Paghiamo, e saremo tranquilli - dice il secondo. - Stolti che siete ambidue! - dice Platone: - non sarete né tranquilli né sicuri, ma vi esporrete a doppie sciagure: a quelle che i vizi e la stoltezza cagionano, ed a quelle altre che la debolezza non può evitare.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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