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      La materia, onde è composto questo mondo, è divisibile; ma, dividendo e suddividendo, dalle prime sue parti si giunge all'ultime, le quali non soffrono altra divisione. Noi le chiamiamo 'elementi'. Essi sono il fuoco e la terra, l'aria e l'acqua; ed hanno tra loro rapporti tali che, per quanto voi diversamente li rimescolaste, conservan sempre la stessa proporzione, ed uno non distrugge l'altro. Cosí, cangiando come a voi piace la situazione di quattro quantitá proporzionali tra loro, conserverete però sempre le stesse proporzioni; cosí nel circolo, per esempio, il raggio, qualunque sia il sito che occupa, conserva sempre le stesse proporzioni colle linee che sono intorno a lui.
      A me piace addurvi esempi geometrici, perché credo utili a comprendere le cose intellettuali gli esempi di quelle cose sensibili che hanno le stesse proprietá.
      Cosí dicendo, egli incominciò a parlar numeri e figure, e fece lunghi ragionamenti matematici per mostrare come da quattro soli numeri e da quattro sole linee potea nascere infinita varietá di numeri e di figure, onde non sembrasse sorprendente che da quattro soli elementi tutte le cose, che si vedono in questo mondo, sien nate.
      Io ritorno a parlare del mondo. Iddio gli ha data una mente; perché, se in esso questa mente non fosse, sarebbe il mondo imperfetto, dovendo trarre la ragione di ciò, che in lui avviene, da un altro ente che starebbe fuori di lui. Sita nel centro, quest'anima esercita per mezzo del moto il suo potere sopra tutte le cose mondane.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Iddio