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      Diverso da tutti gli altri esseri animati, il mondo deve avere e diversa disposizione nelle sue parti, che son quasi i suoi membri, e diverso esercizio nella sua vita. Imperciocché tutti gli altri animali la propria vita e ricevono e conservano con ciò che è posto fuori di loro, e quindi viene la varia natura ed il vario uso delle loro membra. Fuori del mondo non vi è nulla. Tutta la sua vita è in sé: da sé incomincia, in sé finisce; da sé parte, in sé ritorna: le sue azioni non sono che un eterno immutabile giro intorno a se medesimo(383).
      Or non tutte le cose hanno lo stesso principio di moto. Alcune si muovono da loro stesse, altre debbono esser mosse da cagioni esterne. La sola mente è quella che ha il moto da sé e lo comunica a tutti gli altri esseri con legge di proporzioni armoniche. Se ci è permesso di tentar formole sensibili per spiegar i misteri piú sublimi dell'universo, noi potremo, non spiegare, ma indicare la legge colla quale si diffonde per tutte le parti della macchina mondana l'attivitá della sua mente...(384).
      Noi non possiamo comprendere Dio, autor dell'universo; ma tutto ci parla di lui. Quale spettacolo eguaglia mai quello dell'opere sue! Nei cieli, nella terra, nel mare, nel variar delle stagioni, nel corso eterno degli astri e nel breve periodo della vita degli esseri, la distruzione de' quali par che non sia destinata se non a dar luogo alla riproduzione di altri che possano lodare i suoi benefici, qual pompa, qual profusione di meraviglie!
      Pure, se, simili ad un viaggiatore che sia trasportato in mezzo ad un delizioso giardino, noi, dopo aver soddisfatto quel primo irresistibile e vago sentimento di ammirazione che ci rapisce e trasporta sopra tutti gli oggetti, vogliamo fermarci ad esaminarli ad uno ad uno, ci si presentano due grandi divisioni: gli esseri celesti ed i terrestri.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Dio