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      Dei primi non possiamo noi, mancandoci l'osservazione de' sensi, conoscer la natura; e quel poco, che colla mente si potrebbe della natura de' medesimi comprendere, né tutti possono intenderlo, né a tutti interessa saperlo. Ma noi ragioneremo della terra, che è il soggiorno degli uomini e degli iddii immortali(385) e colle sue rotazioni produce tutte quelle apparenze che noi attribuir sogliamo al moto degli astri: la notte ed il giorno e tutte le altre misure del tempo sensibile; immagine, adattata ai nostri sensi, dell'eternitá degli esseri celesti.
      Or di tutte le cose, che compongono e che adornano il nostro soggiorno, gli elementi (come giá abbiam detto) sono la terra, l'acqua, l'aria ed il fuoco; de' quali il piú antico è la terra, perché né senza terra potrebbe esservi acqua, né senza acqua e senza terra avrebbero l'aria ed il fuoco ove posarsi ed ove agire.
      Noi non possiamo immaginare un corpo senza figura. Or potremmo mai determinar la figura di ciascuno di questi quattro elementi? Quando sarete, piú di quello che or siete, esperti nella veritá della geometria, voi comprenderete facilmente che né corpo possiamo noi immaginar senza superficie, né superficie alcuna senza triangoli; e, sapendo le varie figure che dall'unione dei triangoli possono nascere, comprenderete facilmente che la terra deve aver la figura di un cubo, figura conveniente alla sua stabilitá ed atta ad esser penetrata da tutte le altre figure: un solido di otto lati sará la figura dell'acqua; un solido di dodici quella dell'aria; e la figura del fuoco, elemento che penetra tutti gli altri e non è penetrato da nessuno, sará la piramide.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772