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      Credi tu che sia stato facile far intendere al cane: - Sii mio amico, dichiariamo insieme la guerra agli altri animali che ora ci sono molesti, e divideremo insieme la preda? - Ed al generoso cavallo: - Sii il compagno de' miei pericoli e della gloria mia? -
      L'uomo ha dovuto incominciare dal rapir la terra agli animali; poscia ha dovuto vincere la stessa natura. Ha dovuto misurare il corso del sole e della luna e l'orbite degli astri, dividere il giorno, calcolar il ritorno delle stagioni e conoscere qual fosse piú opportuna a ciascun'opera campestre. Vi è cosa piú instabile de' venti e delle tempeste? Eppure l'agricoltore ha osservato il vario colore delle nuvole; la faccia della luna or pallida, or rubiconda, or cinta di raggi, or come immersa in un lago; non è sfuggito alla di lui attenzione né il volo degli uccelli, né lo stesso vario aggirarsi della rena e delle paglie; ed ha predetto da tali segni il sereno o la pioggia(474). L'esperienza di molti secoli ci dice: - Questo è il tempo di seminare, questo di battere le biade, questo di segar gli alberi; - e l'agricoltore ha detto al sole, alla luna, alle stelle, ai venti, a tutta la natura: - Voi mi sarete di guida nelle mie operazioni e servirete ai bisogni miei. -
      La natura non avea somministrati che i primi semi delle cose; e, nella prima antica origine, il cibo, ch'essa avea apprestato agli uomini, non differiva da quello che avea dato a tutti gli altri animali. Vedete voi la differenza che vi è tra le castagne selvagge, che poco differiscon dalle ghiande, e quelle che ora son nostro cibo nelle mense?


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772