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      Questa prima vittoria è seguita da nuovi affanni, da mille pentimenti; si vincono anche questi, e si rinnova e si raddoppia il piacere della prima vittoria. Frattanto ambedue voi, tra le vittorie, i desidèri, gl'incantesimi di una immaginazione riscaldata, vi create un mondo nuovo, vi contemplate a vicenda in un modo tutto vostro, mettete coi vostri inni vicendevoli (perché inni scrivete e non lettere), mettete a contribuzione tutta la natura, diventate l'uno per l'altro... oh! chi può dir mai che cosa diventate?.. Chi vi vede, chi vi ascolta dice: - Ma che vogliono costoro? - e si beffa di voi... E voi intanto vi ridete di lui, perché avete realmente dato un valore straordinario ad una cosa, la quale in veritá non ha piú valore di quello che le diamo noi stessi.
      Aggiungi che voialtri sentimentali moltiplicate l'oggetto che amate. Noialtri sensuali separiamo un oggetto dall'altro; non ne godiamo mai due in un istesso momento. Voi vi vedete a vicenda in tutti gli oggetti della natura: nell'acqua, nell'aria, nella luna, nel sole. Sulle prime si direbbe che voi vi abbiate vietato finanche il piacere di vedervi. Non è vero: avete costruiti tanti specchi, e vi vedete mille volte invece di una. Insomma non siete né tanto sciocchi né tanto infelici quanto si crede, e siete piú degni d'invidia che di riso o di pietá.
      Non ho io compreso abbastanza il vostro sistema?
      Tu mi risponderai che ogni altro amore annoierebbe me egualmente. E difatti le storie degli amori ordinari sono sempre le stesse cose; preghiere, resistenze, debolezze, gelosie.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772