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      Il valore ne' due popoli sará eguale; ma vedi quanta differenza deve produrre e nel valore medesimo e ne' suoi effetti questa differenza di masse! In Italia i generali vincitori ricevono al loro ritorno alcuni onori, che soglion gl'italiani chiamare ovazioni, trionfi. Essi sono molto somiglianti agli onori che noi rendiamo ai vincitori dei giuochi olimpici. Ma vedi qual differenza nelle cagioni! Un duce italiano per aver gli onori del trionfo deve aver uccisi quasi cinquemila nemici; ad un nostro atleta basta aver avuto buoni muscoli ed un poco di fortuna. Noi colle ricompense magnifichiamo le picciole cose; gl'italiani mettono i loro cittadini in necessitá di farne delle grandi. Quando una nostra cittá ha coronato un atleta, che ha guadagnato? Un ozioso di piú, ed un ozioso tanto piú pericoloso quanto piú mangia. Noi dunque saremo popoli gloriosi, ma gl'italiani saranno grandi.
      Le guerre in Italia, per la stessa ragion delle masse piú grandi, sono piú lunghe, perché vi è sempre nuova forza da sostituire a quella che si è perduta; piú decisive, perché, quando finalmente una volta questa forza sará esaurita, l'esaurimento sará intero, grande e non riparabile se non da molti secoli. Sparta ed Atene si vincono a vicenda, si riposano un giorno e tornano di nuovo alla guerra. Ma, se il Sannio sará costretto a posar l'armi, se sará vinto una volta, si cercherá invano in esso la cagione di ventiquattro trionfi, che la sua disfatta sará costata al vincitore.
      La scienza della guerra diventa piú complicata, piú vasta, piú difficile ad apprendersi e piú efficace.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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