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      La loro cittá principale chiamasi Aufidena.
      Al di lá della regione de' frentani sono i piccioli popoli della Puglia. Sui medesimi i sanniti, or coll'armi comuni, or con quelle de' frentani, esercitano una specie or di signoria, or d'influenza, la quale si estende sino a Luceria.
      Al settentrione del Sannio ed all'occidente de' frentani trovi i peligni, i marsi, i maruccini, i vestini, tra' quali i principali pare che sieno i peligni. Formano una lega particolare, sono in guerra coi latini(500) e sembrano poco amici de' sanniti, che potevan soccorrerli e non l'han fatto. I sanniti son nemici de' volsci ed amici de' romani; ed i peligni, nemici de' romani, pare che siensi uniti ai volsci. Oggi, peligni, marsi, maruccini e vestini formano una lega, che cede di poco in potenza alla sannitica(501) ed alla romana: se per le vicende della guerra una delle tre s'indebolirá, è probabile che si unisca ad una delle altre due, e forse, in diversi tempi, all'una ed all'altra; finché avrá speranza di conservare la propria indipendenza, a quella ch'è solamente piú forte di lei; quando questa speranza sará perduta, a quella ch'è la piú forte di tutte.
      Nella Campania, all'occidente di Capua, sono i sidicini e gli ausoni, popoletti imbelli, pronti a servire a qualunque voglia dominarli, pronti a darsi per servi a qualunque potente prometta di difenderli(502). Sul mare è Napoli, cittá greca, ben popolata, ben munita, ma padrona di picciolo territorio e piú intesa al commercio che alla guerra. Circondata da tutti i lati dai sanniti, deve piú temerli che amarli: è rivale de' sanniti di Cuma pel commercio, di que' di Nola pel territorio.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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