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      E questo ritarderá in parte la corruttela, la quale è piú facile ad insinuarsi nelle elezioni e ne' giudizi che nelle leggi. Prima che un popolo si corrompa a segno da far leggi insensate, avrá eletti molti cattivi magistrati e pronunziate molte ingiuste sentenze.
      I tutori della plebe sono stati, come suol sempre avvenire, piú caldi, piú attivi, piú efficaci dello stesso loro pupillo. Dalla loro creazione fin oggi non è passato anno senza che abbiano ottenuto o chiesto un nuovo diritto; e degli ordini presenti di Roma una picciola parte è effetto del tempo e del corso inevitabile delle cose, e la grandissima è tutta opra dello zelo o dell'ambizione de' tribuni.
      Devesi al tempo il numero accresciuto delle magistrature. Esteso l'imperio e moltiplicate le cure della pubblica amministrazione, quell'autoritá, che prima era tutta intera affidata ai soli consoli, è stata necessitá dividere tra molti altri magistrati novelli. Da questa divisione dell'imperio consolare sono nati i censori, supremi correggitori de' costumi, autori e custodi del censo de' cittadini, ispettori del pubblico erario, commesso a' magistrati inferiori, chiamati "questori". Essi nominano i senatori con una legge, per la quale, se insufficienza di beni o perversitá di costumi non si opponga, si chiamano in senato tutti coloro i quali o abbiano esercitate alcune delle principali magistrature o abbian fatta qualche azione utile alla patria(516). La somma de' beni, che per entrar in senato la legge richiede, è talmente temperata, che né lo chiude ai medi né lo apre ai minimi.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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