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      Ma ecco, e questa è una nuova prova della necessitá di riunir le nazioni secondo i limiti della natura, ecco che essi possono esser attaccati e per mare e per terra, ed intanto non han forza che solo in mare. In un continente immenso, qual è l'Africa, essi non occupano che un punto tra nazioni o nemiche o almeno gelose. Come potranno esser sicuri di non esser attaccati per terra? Agesilao ha rivelata la debolezza dell'impero persiano, e Gelone ha scoperto la debolezza dell'impero cartaginese. Il secondo, che andrá ad attaccare i cartaginesi in Cartagine, e che non sará tanto generoso quanto lo fu Gelone, ne distruggerá con un colpo solo l'impero, le grandi ricchezze, il commercio: le molte colonie inaridiranno in un momento come rivi de' quali sia stata deviata o diseccata la sorgente. Che è mai Cartagine? Essa non è che una fattoria de' tirii e degli uticensi e di vari altri popoli commercianti(584), che appena meriterebbe il nome di cittá, se non si valesse delle forze riunite di tutta la lega, e se l'industria de' suoi abitanti e, piú dell'industria, l'opportunitá del sito che abitano non la rendesse la piú considerabile. Amfipoli sarebbe considerabile quanto Cartagine, se avesse un continente barbaro come l'Africa da una parte e dall'altra popoli colti, quali son quelli dell'Italia e della Grecia. Imperocché tu devi sapere, una di queste due circostanze che manchi, esser necessitá che diminuisca il commercio; perché né troverai da chi comprare a buon mercato, né a chi rivender caro: talché Cartagine sará sempre egualmente distrutta, o che se le tolga l'Africa, o che se le chiuda la Grecia e l'Italia.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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