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      Ma qual gloria può rimanere al vile che vende la vita?.. Io spero, Mnesilla, e non m'inganni questa mia speranza; io spero che tanto orrore non si vedrá mai in Grecia(598). Per buona sorte, non possiamo esser mai tanto corrotti quanto lo sono i campani. Abitatori di un suolo meno fertile, non potremo acquistar le nostre ricchezze senza molto lavoro; prima di ricevere i doni della fortuna, dovremo rendercene degni; e non potremo per fortuna precoce riunire i due estremi: i vizi della miseria e della barbarie e quelli della opulenza e della corruzione. Scusami se ti lodo soverchio la patria mia: noi saremo sempre non piú ricchi, non piú forti, vuoi piú? non piú colti; ma saremo sempre piú gentili. È necessario aver l'animo oppresso dal peso del corpo per trovar diletto nella goffaggine e nella ferocia; due cose che sembrano in apparenza diverse, ma che dipendono dalla medesima cagione: l'insensibilitá di un animo incallito, il quale non è mosso piú se non dagli estremi tanto nelle idee quanto nelle sensazioni, e, siccome non può elevarsi fino all'estremo del bello, corre all'estremo opposto. Un uomo ricco, che non si occupa di nulla, dopo aver piena la pancia di cibi e di vino, si diletta dei buffoni, e ride se qualche suo servo cade e si rompe la testa o si disloca un braccio. Cosí son fatti anche i popoli.
      Ma io non ti ho ancora parlato...; e tu per certo avrai riso del mio silenzio, che non avrai creduto innocente. Ora te ne parlerò, e forse riderai de' miei detti, che non crederai sinceri.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Mnesilla Grecia