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      Quando gli eroi sorgono, la barbarie è prossima a finire, siccome è pronta a partir la notte quando apparisce Lucifero... Quegli eroi di Troia, tu non sempre li trovi giusti, non sempre prudenti... Guai alla Grecia se fossero stati tali! La giustizia avrebbe detto agli argonauti: - E qual diritto abbiam noi di andare a rapir le ricchezze di un popolo pacifico, il quale, se ne ha, tutte le deve alla sua fatica? - La prudenza avrebbe parlato a tutt'i seguaci di Agamennone le parole istesse che gia parlò ad Ulisse; e ciascuno avrebbe detto: - Perché dunque Menelao è stato cattivo marito o ha avuta cattiva moglie, io lascerò la mia bella e buona moglie per vendicare i torti altrui, e dar ragione forse alla mia di farmene de' maggiori? - Ma allora i greci non avrebbero mai valicato l'Ellesponto, non apprese le arti dell'Asia: que' tanto prepotenti duci, che dividevano e laceravano la Grecia, non sarebbero morti o sotto le mura di llio o in mare; le cittá greche non avrebbero avuta libertá, non sarebbero nate le arti, le leggi ed i veri eroi: senza la guerra di Troia la Grecia non vanterebbe le vittorie di Maratona e di Salamina, e senza Achille non avreste avuti né MilziadeAristide. È necessario che i vari popoli si urtino, si tocchino, si confondino, si comunichino a vicenda le loro arti, le loro leggi, la loro esperienza: e gl'iddii commovono di tempo in tempo i popoli e li rimescolano quasi, per dar loro nuova vita. Ma queste grandi commozioni non si fanno né per giustizia né per prudenza; l'ultimo fine di questa è di far che ciascuno basti a se stesso.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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