Pagina (601/772)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La prima rovina fu nel mezzogiorno dell'Italia. Al di lá del Tevere, tra gli Appennini, le Alpi ed il mare, la potenza etrusca stette salda ancor per qualche altro tempo. Ma i Galli, superati li monti Taurinesi, invasero tutto quel tratto di terra ch'era al di lá degli Appennini(650). Gli etrusci difesero con valore la terra nella quale eran sepolte le ossa de' loro padri; la fortuna non fu propizia, ma non perciò la vittoria costò agli assalitori meno di duecento anni di guerra(651). Piú felici furono le loro armi nelle guerre di mare. Quando Arpago, duce di un esercito del re di Persia Ciro, s'insignorí della cittá di Focea nella Ionia, i suoi abitatori, i quali, siccome tu sai, o Cleobolo, eran de' piú antichi tra i greci, si rivolsero a cercar nuove sedi nell'occidente, e specialmente in Corsica, ove fondarono una cittá nominata Alalia. Ma, menando vita da corsali, gli etruschi ed i cartaginesi armarono contro loro una poderosa flotta. Sessanta galere armarono i cartaginesi, altrettante gli etruschi, egual numero ne armarono i focesi; ma furon vinti e costretti ad abbandonar la Corsica e ricovrarsi in Reggio(652). Ne' tempi piú antichi avean sostenute gli etruschi molte guerre marittime coi fenici e cartaginesi per la signoria di un'isola dell'oceano, che finalmente perdettero(653). E fino ad un secolo fa noi abbiam conservata gran parte della nostra potenza marittima, e gran parte dell'uno e dell'altro mare era ancor nostra(654). Ma non è in mare che possa fondarsi grande e durevole potenza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Italia Tevere Appennini Alpi Galli Taurinesi Appennini Arpago Persia Ciro Focea Ionia Cleobolo Corsica Alalia Corsica Reggio