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      Sanno distinguere i fulmini di consiglio, di autoritá, di stato; i primi destinati a persuadere o dissuadere una cosa innanzi che sia fatta; i secondi ad approvarla o disapprovarla quando giá è avvenuta; gli ultimi a promettere o minacciare qualche bene o qualche male. Distinguono i fulmini che penetrano da quelli che squarciano o che bruciano; e questi ultimi li suddividono in tre nuove specie, che avvampano, che inceneriscono, che accendono. Indi osservano il colore onde son tinte le orme del fulmine, e dalla varietá de' colori nascon altre nuove divisioni. Alcuni fulmini sono "ammonitivi", ed indicano quello da che taluno si deve guardare; altri chiamansi "pestiferi", perché annunziano morte e distruzione; altri "fallaci", perché sotto apparenza di bene portano gravissimi mali; altri "deprecanei", e minaccian pericoli senza effetto; "perentori", e distruggon le minacce de' fulmini precedenti; "attestati" si dicono quando coi precedenti concordano; chiamansi "atterranei" quelli che cadono in luogo chiuso; "rovinosi" que' che feriscono luoghi giá tócchi da altri fulmini, ecc. ecc. Alcuni fulmini scaglia Giove egli solo, ed ha diritto di scagliarli; di altri non può disporre senza il consiglio dei dodici iddii maggiori; i primi sono solamente di ammonizione e di consiglio, e possono li mali, che li medesimi annunziano, distornarsi colle preci; i secondi sono sempre di pena, e, neppure allorché giovano, giovano impunemente. Vi è un terzo genere di fulmini, di effetto anche piú grave, e sono quelli che incendiano una cittá intera e cangiano talora interamente lo stato di molte cose.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Giove