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      E, per usar questi, non basta il consiglio de' dodici iddii maggiori, ma convien udire il parere anche di certi altri iddii che chiamansi "velati". Favola opportuna a mostrare agli uomini, coll'esempio di Giove, che i re non debbono far altro che il bene, né debbono nuocer mai se non quando il nuocere č pena richiesta dalla giustizia ed č comandata dal consiglio di molti(669).
      Ti ho giá detto, Cleobolo, che, dipoi che avresti udite tutte queste inezie, avresti dimandato: - Quanto tempo č stato necessario per ridurle in sistema? - Io non te ne ho accennate che una minima parte: chi potrebbe dirtele tutte? Or dimmi: non senti sorgere nell'animo tuo un pensiero, che ti dice: - Quanto ingegno si č inutilmente perduto in queste tenebrose indagini, ed a che non avrebbe potuto pervenire, se, convinti gli uomini che gl'iddii non chiedon da loro altro che l'adempimento de' propri doveri, lo avessero rivolto alla utile ricerca del vero? -
      La religione corrotta, o miei amici, accelera la morte delle cittá. I popoli, errati una volta, vogliono ottenere il fine o senza i mezzi o con mezzi non opportuni. L'agricoltore trascura la fatica e, per ottener un abbondante raccolto, ricorre all'indovino; l'uomo di armi impoltronisce nell'ozio e, per ottener la vittoria, ricorre ai sagrifizi. Č vinto; e come no, se, ad ottener la vittoria, piú del sagrificio era necessario il valore? Ma egli, mentre soffre la disgrazia, non si avvede dell'errore che n'č la cagione, e fa nuovi sagrifici, e li raddoppia e li moltiplica, e spesso, a forza di ripetute superstizioni, arriva all'empietá. Narrasi che nelle grandi calamitá pubbliche i nostri padri abbian talora tinto di sangue umano gli altari di quegli stessi iddii che s'imploravano come amici degli uomini.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





Giove Cleobolo