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      Lo spirito di partito vuol vincere anche ad onta del vero, ed inventa il falso. Quando gli mancan le ragioni, si difende coll'autoritá, e riproduce nomi, pei quali tanto è maggiore la riverenza quanto piú sono lontani. Lo spirito di superstizione vuole spacciar meraviglie; e, siccome i miracoli son sempre rari al presente, cosí si trovan sempre nel passato o si pronostican nell'avvenire. Risursero allora tante sètte antiche, si trassero dal sepolcro tanti nomi illustri, e tra questi quello di Pittagora fu il piú fortunato, forse perché venerato egualmente e dalla plebe e dai filosofi. Ma Pittagora, ed era naturale, riapparve nel modo qual si volea che apparisse: fu mago, sacerdote, profeta, predicator della povertá, della communanza de' beni, dell'astinenza dalle carni, consigliator del celibato; tutto insomma quello che voleva Apollonio. Ed Apollonio voleva che Pittagora fosse qual era egli stesso. In mano di qualche altro divenne un'altra cosa; e questo anche era giusto. Si dovea dimostrare ciò che si asseriva? mancavano i libri? Si fingevano. Non vi fu mai tanta abbondanza di libri antichissimi e rarissimi quanto in que' tempi.
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      IV
     
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      Primieramente separeremo la storia della dottrina dalla storia de' fatti, perché sono di loro natura diverse ed esiggono diversa critica.


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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