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      . - Da questo Aristotele deduce che l'anima della quale parlava Talete era solamente dotata di moto e non giá d'intelligenza(693). I fatti dai quali Talete traeva l'ipotesi dell'anima non eran tali da render necessaria anche la supposizione di un'intelligenza. Brukero crede il contrario. E perché? Perché crede esser stato dogma di Talete che le anime si muovano con moto intrinseco e proprio, dunque intelligente. Sará, ed io lo credo. Ma si può negare che si disputa se il moto sia o non sia lo stesso che l'intelligenza? Or questa disputa eravi anche al tempo di Aristotele, il quale, come gran dialettico, la osserva, e crede che, nel dubbio, quel fatto, che prova una delle due cose, non possa servire a provar l'altra. Aristotele, in questo caso, e ragiona ed espone le opinioni altrui con tutto l'acume e la precisione possibile; e Brukero dice che Aristotele suole esporre oscuramente le idee de' suoi antecessori!
      Apprese dagli egizi la geometria. Fu il primo ad iscrivere nel cerchio un triangolo rettangolo, per la quale scoperta narra Pamfila aver offerto un bove in sacrificio. Altri, tra' quali Apollodoro, ciò attribuiscono a Pittagora
      . - Menagio, commentando questo passo, ci dá molte notizie eruditissime di questa Pamfila. Stanley si occupa a dimostrar che il testo è corrotto e che si voglia parlar del quadrato dell'ipotenusa. A niuno è venuto in mente di far questa dimanda: - Se Talete scoprí egli queste due veritá, non è prova che gli egizi, suoi maestri, la ignoravano? e se gli egizi ignoravano tali veritá, che son quasi fondamentali, quanto sapevan di geometria? quanto ne aveano potuto insegnare a Talete?


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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