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      Ma l'esattezza geografica è un pregio molto piú facile a conseguirsi dell'esattezza istorica e cronologica: essa è figlia piú della fantasia, la quale ritien vive le apparenze esterne delle cose, che della ragione, che deve esaminarne l'interna natura e le ascose cagioni e disporle con ordine. Il nostro Villani è anche esso mediocremente esatto in geografia [C.]
      (680) In bianco nel ms. [Ed.]
      (681) In bianco nel ms. [Ed.]
      (682) In bianco nel ms. [Ed.]
      (683) DIOGENE LAERZIO [C.]
      (684) ARISTOTELE, Politica [C.]
      (685) In bianco nel ms. [Ed.]
      (686) In bianco nel ms. [Ed.]
      (687) PLATONE, Epistolae [C.]
      (688) In bianco nel ms. [Ed.]
      (689) POLIBIO [C.]
      (690) CICERO, De finibus [C.]
      (691) Con minore diffusione queste congetture ritornano nel programma di un corso di legislazione comparata, del 1805. Cfr. CUOCO, Scritti vari, ediz. Cortese-Nicolini, I, 329-30 [Ed.]
      (692) De placitis, II, 24, 28 [C.]
      (693) De anima, I, 2 (C.)
      (694) De legibus, II, 2. Nella lingua degli antichi la parola "dii" non indicava giá la mente creatrice e governatrice dell'universo, ma bensí l'"anima delle cose", la quale non differiva dall'"essenza". Vico il primo l'ha dimostrato nella sua Antiqua Italorum sapientia. Parlandosi di Talete, si può aggiugnere il passo di Atenagora, il quale attesta aver egli distinti "Iddio", "demòni", "eroi". Iddio è la mente del mondo; i demòni sono le essenze delle cose; gli eroi le anime degli uomini [C.]
      (695) De natura deorum, I, 10 [C.]
      (696) Metaphysica, I [C.]
      (697) De placitis, 1, I [C.]
      (698) LAËRTIUS, in Thalete [C.]


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Platone in Italia
di Vincenzo Cuoco
Laterza Bari
1928 pagine 772

   





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