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      Affettano ne' loro discorsi estrema esattezza; ma questa è inesattissima, perché trascurano tutte le differenze che esistono nella natura. Numerano gli uomini e non li valutano: piú che nell'uomo confidan nell'esercito, piú che nella virtú dell'animo confidano in quella del corpo e piú che nel valore confidan nella tattica. Questi duci piú potenti in parole che in opere prevalgon sempre, per disgrazia delle nazioni, o quando gli ordini militari di uno Stato sono tali che tutta l'esecuzione di una guerra dipenda da un'assemblea e da un Consiglio, o quando coloro che reggono la somma delle cose non sono esenti da ogni spirito di partito; e questo non è certamente il minore de' mali che lo spirito di partito e gli ordini mal congegnati soglion produrre.
     
      XIII
     
      FUGA DEL RE
     
      I governi son simili agli uomini: tutte le passioni sono utili al saggio e forman la rovina dello stolto. Il timore che la corte di Napoli ebbe de' francesi, invece d'ispirarle una prudente cautela, fu cagione di rovinosa viltá. A forza di temerli, li rese piú terribili di quello che erano.
      Una persona di corte mi diceva, pochi giorni prima di dichiararsi la guerra, esser prudente consiglio non far sapere al soldato che egli andava a battersi contro i francesi e, con tale idea, l'essersi imaginato quel gergo equivoco col quale fu scritto il proclama e col quale si ottenne di tener celato fino al momento dell'attacco il vero oggetto della spedizione. - Ebbene! - dissero i soldati quando lo seppero - ci si era detto che noi non avevamo guerra coi francesi!


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





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