Pagina (89/270)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Di qui nacquero nel 1494 i grandi spaventi, le subite fughe e le miracolose perdite; e cosí tre potentissimi Stati, che erano in Italia, sono stati piú volte saccheggiati e guasti». Non è meraviglia che gli stessi errori abbiano avuti nel 1798 gli stessi effetti e che un potentissimo regno sia rovinato nel tempo stesso, in cui, con ordini piú savi, tale era lo stato politico di Europa, dovea ingrandirsi. «La meraviglia è - continua Macchiavelli - che quelli che restano» anzi quegli stessi che han sofferto il male, «stanno nello stesso errore, e vivono nello stesso disordine».
      La Cittá(24) avea assunto il governo municipale di Napoli: erasi formata una milizia nazionale per mantenere il buon ordine. Il popolo ne' primi giorni riconosceva l'autoritá della Cittá; tutto in apparenza era tranquillo: ma il fuoco ardeva sotto le ceneri fallaci. Pignatelli avrebbe dovuto avvedersi che il pericoloso onore, a cui era stato destinato, era forse l'ultimo tratto del suo rivale Acton per perderlo. Egli avrebbe potuto vendicarsi del suo rivale, render al suo re uno di quei servigi segnalati e straordinari, per i quali un uomo acquista quasi il nome ed i diritti di fondator di una dinastia, renderne un altro egualmente grande alla patria; avrebbe potuto o vincere la guerra o finirla, risparmiando l'anarchia e tutti i mali dell'anarchia: le circostanze nelle quali trovavasi erano straordinarie, ma egli non seppe concepire che pensieri ordinari.
      Si disse che la regina, partendo, gli avesse lasciate istruzioni segrete di sollevare il popolo, di consegnargli le armi, di produrre l'anarchia, di far incendiare Napoli, di non farvi rimanere anima vivente «da notaro in sopra»... Sia che queste voci fossero vere, sia che fossero state immaginate, quasi inevitabili conseguenze dell'insurrezione che la regina, partendo, organizzava, è certo però che queste voci furono da tutti ripetute, da tutti credute; e, nell'osservare le vicende di una rivoluzione, meritano eguale attenzione le voci vere e le false, perché, essendo, a differenza de' tempi tranquilli, l'opinione del popolo grandissima cagione di tutti gli avvenimenti, diviene egualmente importante e ciò che è vero e ciò che si crede tale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





Stati Italia Europa Macchiavelli Cittá Napoli Cittá Acton Napoli