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      Le contrarietá ed i dispareri si moltiplicavano in ragione del numero delle cose superflue, che non doveano entrar nel piano dell'operazione, e che intanto vi entrarono.
      Quanto maggiore è questa varietá, tanto maggiore è la difficoltá di riunire il popolo e tanto maggior forza ci vuole per vincerla. Se le idee fossero uniformi, potrebbero tutti agire senza concerto, perché tutti agirebbero concordemente alle loro idee; ma, quando sono difformi, è necessario che agisca uno solo. Di rado avviene che una rivoluzione si possa condurre a fine se non da una persona sola: la stessa libertá non si può fondare che per mezzo del dispotismo. Il popolo ondeggia lungo tempo in partiti: diresti quasi che la nazione vada a distruggersi, ne vedi giá scorrere il sangue; finché una persona si eleva, acquista dell'ascendente sul popolo, fissa le idee, ne riunisce le forze: col tempo, o costui forma la felicitá della patria o, se vuole opprimerla, talora ne rimane oppresso. Ma egli ha giá indicata la strada, ed allora il popolo può agire da sé.
      Quest'uomo non si trova se non dopo replicati infelici esperimenti, dopo lungo ondeggiar di vicende, quando i suoi fatti medesimi lo abbiano svelato: le guerre civili mettono ciascuno nel posto che gli conviene. Se taluno si voglia far conoscere e seguire dal popolo ne' primi moti di una rivoluzione, a meno che la rivoluzione sia religiosa, non basta che abbia egli gran mente e gran cuore: convien che abbia gran nome; e questo nome ben spesso si ha per tutt'altro che pel merito.


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270