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      Che volle significare infatti quella parola di «oltre rivoluzionario», che i suoi rivali inventarono per caratterizzarlo e perderlo?
      Robespierre salvò la Francia, facendo rivoltare tutt'i partiti contro di lui ed, in conseguenza, riunendoli(30); ma Robespierre non salvò né potea salvare la sua persona, le sue idee, la costituzione sua.
      Le idee erano giunte all'estremo e doveano retrocedere. Si era riformato piú di quello che il popolo volea; e, siccome queste riforme superflue non aveano in favor loro il pubblico costume, cosí conveniva farle osservare col terrore e colla forza: le leggi sono sempre tanto piú crudeli quanto piú son capricciose. Il sistema de' moderati rimenava le cose al loro stato naturale e non dava loro altra importanza che quella che il popolo istesso lor dava; cosí il suo rigore e la sua dolcezza erano il rigore e la dolcezza del popolo.
      L'uomo è di tale natura, che tutte le sue idee si cangiano, tutt'i suoi affetti, giunti all'estremo, s'indeboliscono e si estinguono: a forza di voler troppo esser libero, l'uomo si stanca dello stesso sentimento di libertá. «Nec totam libertatem, nec totam servitutem pati possumus», disse Tacito del popolo romano: a me pare che si possa dire di tutt'i popoli della terra. Or che altro avea fatto Robespierre, spingendo all'estremo il senso della libertá, se non che accelerarne il cambiamento?
      La vita e le vicende de' popoli si possono misurare e calcolare dalle loro idee. Vi è tra l'estrema servitú e la libertá estrema uno stadio che tutt'i popoli corrono, e si può dire che in questo corso appunto consiste la vita di tutt'i popoli.


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





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