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      Si ordinò congedarsi gli armigeri baronali, e non si pensò alla loro sussistenza; si soppressero i tribunali provinciali, e non si pensò alla sussistenza di tanti individui che componevano le loro forze e che ascendevano ad un numero anche maggiore degli armigeri... - Essi sono dei scellerati - diceva taluno, il quale voleva anche i gendarmi eroi. Ma questi scellerati continuarono ad esistere, poiché era impossibile ed inumano il distruggerli, ed esistettero a danno della repubblica. Erasi obbliato il gran principio che «bisogna che tutto il mondo viva».
      L'avea del tutto obbliato De Rensis, allorché pubblicò quel proclama con cui diceva agli uffiziali del re che «a chiunque avesse servito il tiranno nulla a sperar rimanea da un governo repubblicano». Questo linguaggio, in bocca di un ministro di guerra, dir volea a mille e cinquecento famiglie, che aveano qualche nome e molte aderenze nella capitale: - Se volete vivere, fate che ritorni il vostro re. - Questo proclama segnò l'epoca della congiura degli uffiziali. Il proclama fu corretto dal governo col fatto, poiché molti uffiziali del re furono dalla repubblica impiegati. Ben si vide dalle persone che avean senno esser stato esso piuttosto feroce nelle parole che nelle idee, effetto di quella specie di eloquenza che allora predominava, e per la quale la parola la piú energica si preferiva sempre alla piú esatta; ma, io lo ripeto, nelle rivoluzioni passive, quando le opinioni sono varie ed ancora incerte, le parole poco misurate posson produrre gravissimi mali.


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





De Rensis