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      Il soldato non soffre le stazioni: brama la guerra ed ama che il nemico si renda forte a segno di meritare una spedizione, onde aver l'occasione di misurarsi, la gloria di vincerlo ed il piacere di spogliarlo.
      Il comandante francese padrone di Trani fu chiamato da Palomba, commissario del dipartimento della Lucania, perché marciasse sopra Matera ad impedire che vi si formasse un'insorgenza, che potea divenir pericolosa per quel dipartimento. Ma, Matera non essendo ancora rivoltata, non vi andò, perché non avrebbe potuto farla saccheggiare. E, quando, premurato dalle reiterate istanze di Palomba, s'incaminò con tutte le forze che aveva, fu richiamato in Napoli. L'insorgenza, che in Matera era tutta pronta e solo compressa dal timore della vicinanza delle forze superiori, quando queste furono lontane, scoppiò e si riuní a quella della Calabria.
      Ma perché non marciò Palomba istesso colle sue forze sopra Matera? Perché Palomba, come commissario, non avea saputo trovare i mezzi di riunirle e di sostenerle; perché il suo generale Mastrangiolo tutt'altro era che generale. Caldi ambidue del piú puro zelo repubblicano, colle piú pure intenzioni, ma privi di quella pubblica opinione, che sola riunisce le forze altrui alle nostre, e di quel consiglio, senza di cui non vagliono mai nulla né le forze nostre né le altrui, tutti e due non sapeano far altro che gridare «Viva la repubblica!», ed intanto aspettare che i francesi la fondassero, come se fosse possibile fondare una repubblica colle forze di un'altra nazione!


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





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