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      Il carattere e le intenzioni dei popoli non si possono conoscere se non se quando essi sono a lor agio: in un popolo oppresso le congiure sono piú frequenti a macchinarsi e piú difficili a scoprirsi.
      È indubitato che in Napoli erasi ordita una gran congiura, uno dei grandi agenti della quale fu un certo Baccher. Baccher fu arrestato in buon punto: le fila dei congiurati non furono scoperte; ma intanto la congiura rimase priva di effetto.
     
      XXXVII
     
      PROCIDA - SPEDIZIONE DI CUMA - MARINA
     
      Il primo progetto dei congiurati era quello che gl'inglesi dovessero occupar Ischia e Procida, come difatti l'occuparono, onde aver maggior comoditá di mantenere una corrispondenza in Napoli e di prestare a tempo opportuno la mano alle altre operazioni. Questo inconveniente fu previsto; ma il governo non avea forze sufficienti per custodir Procida: i francesi non compresero il pericolo di perderla.
      Gl'inglesi, padroni di Procida, tentarono uno sbarco nel littorale opposto di Cuma e Miseno. Un distaccamento di pochi nostri, che occupò il littorale, lo impedí; e la corte di Sicilia dovette piú di una volta fremere per le disfatte dei suoi superbi alleati.
      Forse sarebbe riuscito anche di discacciarli dall'isola. Ma la nostra marina era stata distrutta dagli ultimi ordini del re; e nei primi giorni della nostra repubblica le spese sempre esorbitanti, che seco porta un nuovo ordine di cose, avean tolto ogni modo di poter far costruire anche una sola barca cannoniera. I pochi e miseri avanzi della marina antica furono per indolenza di amministrazione militare dissipati; e si vide vendere pubblicamente il legno, le corde e finanche i chiodi dell'arsenale.


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





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