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      Caracciolo, ritornato dalla Sicilia(45) e restituito alla patria, ci rese le nostre speranze. Caracciolo valeva una flotta. Con pochi, mal atti e mal serviti barconi, Caracciolo osò affrontar gl'inglesi: l'officialitá di marina, tutta la marineria era degna di secondar Caracciolo. Si attacca, si dura in un combattimento ineguale per molte ore; la vittoria si era dichiarata finalmente per noi, che pure eravamo i piú deboli: ma il vento viene a strapparcela dalle mani nel punto della decisione; e Caracciolo è costretto a ritirarsi, lasciando gl'inglesi malconci, e si potrebbe dire anche vinti, se l'unico scopo della vittoria non fosse stato quello di guadagnar Procida. Un altro momento, e Procida forse sarebbe stata occupata. Quante grandi battaglie, che sugl'immensi campi del mare han deciso della sorte degl'imperi, non si possono paragonare a questa picciola azione per l'intelligenza e pel coraggio de' combattenti!
      Il vento, che impedí la riconquista di Procida, fu un vero male per noi, perché tratanto i pericoli della patria si accrebbero. Le disgrazie diluviavano: dopo due o tre giorni, si ebbero altri mali a riparare piú urgenti di Procida; e la nostra non divisibile marina fu costretta a difendere il cratere della capitale.
     
      XXXVIII
     
      IDEE DI TERRORISMO
     
      La storia di una rivoluzione non è tanto storia dei fatti quanto delle idee. Non essendo altro una rivoluzione che l'effetto delle idee comuni di un popolo, colui può dirsi di aver tratto tutto il profitto dalla storia, che a forza di replicate osservazioni sia giunto a saper conoscer il corso delle medesime.


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





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