Pagina (190/270)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Siccome in Francia al «terrorismo» era succeduta una rilasciatezza letargica e fatale di tutt'i princípi, cosí il terrorismo era rimasto quasi in appannaggio alle anime piú ardentemente patriotiche. Forse ciò avvenne anche perché il cuore umano mette l'idea di una certa nobiltá nel sostenere un partito oppresso, per vendicarsi cosí del partito trionfante che invidia: forse in Napoli si eran vedute salve talune persone, che la giustizia, la pubblica opinione, la salute pubblica voleano distrutte o almeno allontanate.
      Ma vi era un mezzo saggio tra i due estremi. Il terrorismo è il sistema di quegli uomini che vogliono dispensarsi dall'esser diligenti e severi; che, non sapendo prevenire i delitti, amano punirli; che, non sapendo render gli uomini migliori, si tolgono l'imbarazzo che dánno i cattivi, distruggendo indistintamente cattivi e buoni. Il terrorismo lusinga l'orgoglio, perché è piú vicino all'impero; lusinga la pigrizia naturale degli uomini, perché è molto facile. Ma richiede sempre la forza con sé: ove questa non vi sia, voi non farete che accelerare la vostra ruina. Tale era lo stato di Napoli.
      In Napoli le prime leggi marziali de' generali in capo erano terroristiche, perché tali son sempre e tali forse debbono essere le leggi di guerra: esse non poteano produrre e non produssero alcuno effetto, imperocché come eseguite voi la legge, come l'applicate, quando tutta la nazione è congiurata a nascondervi i fatti e salvare i rei? Robespierre avea la nazione intera esecutrice del terrorismo suo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





Francia Napoli Napoli Napoli