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      In faccia alla morte nessuno ha dato un segno di viltá. Tutti l'han guardata con quell'istessa fronte con cui avrebbero condannati i giudici del loro destino. Manthoné, interrogato da Speziale di ciò che avesse fatto nella repubblica, non rispose altro che: - Ho capitolato. - Ad ogni interrogazione non dava altra risposta. Gli fu detto che preparasse la sua difesa: - Se non basta la capitolazione, arrossirei di ogni altra. -
      Cirillo, interrogato qual fosse la sua professione in tempo del re, rispose: - Medico. - Nella repubblica? - Rappresentante del popolo. - Ma in faccia a me che sei? - riprese Speziale, che pensava cosí avvilirlo(69). - In faccia a te? Un eroe. -
      Quando fu annunziata a Vitagliani la sua sentenza, egli suonava la chitarra; continuò a suonarla ed a cantare finché venne l'ora di avviarsi al suo destino. Uscendo dalle carceri, disse al custode: - Ti raccomando i miei compagni: essi sono uomini, e tu potresti esser infelice un giorno al pari di loro. -
      Carlomagno, montato giá sulla scala del patibolo, si rivolse al popolo e gli disse: - Popolo stupido! tu godi adesso della mia morte. Verrá un giorno, e tu mi piangerai: il mio sangue giá si rovescia sul vostro capo e, se voi avrete la fortuna di non esser vivi, sul capo de' vostri figli. -
      Granalè dall'istesso luogo guardò la folla spettatrice: - Vi ci riconosco - disse - molti miei amici: vendicatemi! -
      Nicola Palomba era giá sotto al patibolo: il commesso del fisco gli dice che ancora era a tempo di rivelare de' complici.


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Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799
di Vincenzo Cuoco
pagine 270

   





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