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      Quel ponte, tutti dovevan passarlo, ma solo i buoni vi riuscivano, cadendo gli altri nelle onde puzzolenti42. Altrove lo stesso santo pontefice brevemente riferisce la leggenda di Reparato che fu «menato a vedere le pene dell'altra vita, e dissele e poi morì43»; di Pietro monaco che «narrava e diceva molte pene dell'inferno, le quali aveva vedute44»; di Stefano ferraio che, scambiato dai diavoli malaccorti con altro Stefano suo vicino, fu per sbaglio trascinato all'inferno, ove «vide molte cose le quali in prima non credeva45»; nonchè di quel fanciullo che fu rapito in cielo, e ne riportò il dono di intendere e parlare tutte le lingue46. Ma in queste leggende, non sempre è ben chiaro ove sien collocati i regni della punizione: se, secondo il santo pontefice, il purgatorio del cardinale diacono Pascasio, fautore dell'antipapa Lorenzo, è posto nelle terme antoniane, in servizio di quelli che vi si bagnavano47; e ad egual viltà di uffici è condannato, in altro luogo di bagni, l'antico signore di essi48.
      Ma tutte queste leggende, alle quali potremmo aggiungere l'altra di santa Cristina, che, rapita al cielo, e datale la scelta fra lo starvi o il ritornare al mondo a riscattare colla penitenza le anime purganti, a questo partito misericordiosa si attiene49, non che l'altra, assai posteriore, di s. Salvi che dalla voce di Dio è rimandato in terra, perchè necessario al bene della sua Chiesa, ed obbedisce piangendo50, sono tutte assai brevi, anche per questo, che sembrano principalmente dirette a mostrar cogli esempj la possibilità di ottenere sempre il perdono dei proprj peccati, e mirano più a rinvigorire le virtù religiose, che non a contentare l'avida brama di conoscere ciò che all'uomo è negato, parlando al cuore anzi che alla fantasia.


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I precursori di Dante
di Alessandro D'Ancona
Arnaldo Forni
1874 pagine 50

   





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