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      Chiudendo la Vita Nuova, ei prometteva perciò a sè stesso, e a lei che sapeva l'intimo del cuor suo, di prepararsi all'opera con tutte le forze, sicchè se piacere sarà di colui per cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, spero di dire di lei quello che mai non fu detto d'alcuna. Mai giuramento d'uomo fu meglio attenuto! Ma quello ch'ei vide, quasi come sognando139, dovrà esser ritratto coll'indocile strumento dell'umana parola: ed ecco cominciare per Dante un lungo periodo di meditazione, di studio, di fatiche, di vigilie che lo faranno per più anni macro, dacchè non si tratta più di racchiudere nel breve quadro del sonetto o della canzone, la espressione dell'amore o del dolore, ma di innalzare a Beatrice un monumento imperituro, al quale concorreranno tutte le cognizioni dell'intelletto, – la fisica, la filosofia, la teologia –: tutti gli elementi della vita universale – la storia, la politica, la religione –: tutte le forme dell'arte – la lirica, l'Epopea, il Dramma –: tutti i generi della versificazione – l'inno, la satira, la tragedia, la commedia; e a perfezionarlo coopereranno l'architettura coll'ordine, la scultura col rilievo, col colore la pittura, col suono la poesia. Quando poi, finita la lunga preparazione e accumulata tutta la sparsa materia, Dante avrà da cercare la forma appropriata a descrivere, con sì svariata suppellettile, fondo a tutto l'universo, la forma della Visione, già così propria del suo intelletto, gli si offrirà dinnanzi spontaneamente, colla efficacia degli esempj anteriori.


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I precursori di Dante
di Alessandro D'Ancona
Arnaldo Forni
1874 pagine 50

   





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