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      Anarchia significa distruzione della miseria, dell'odio, delle superstizioni: abolizione dell'oppressione dell'uomo su l'uomo; cioè abolizione del governo e del monopolio di proprietà. L'individualità umana: questo mondo profondo e misterioso, che può racchiudere in sè tutta una visione di orizzonti nuovi; questa incognita di sentimenti e di affetti, così varia e cosi dissimile l'una dall'altra; l'individuo: questa parte vitale dell'immensa armonia dell'universo, deve potersi abbandonare alle ispirazioni dell'essere suo: deve poter avere la possibilità di tentare tutte quelle vie, che a Lui sembrano ricolme di promesse e di sole; deve poter sviluppare le attività, le inclinazioni, le energie talvolta occulte, le capacità, mutevoli in Lui stesso, nel tempo e nello spazio, che egli sente in germoglio palpitare dentro di sè; deve potersi sentire l'arbitro del suo destino, e poter dirigere il timone della sua esistenza verso quel porto che è il sogno supremo di tutto l'essere suo.
      Oggi, i governi, le religioni, le patrie, le morali, in nome dei loro interessi, disconoscono, violentano e sacrificano le aspirazioni dell'individuo. I governi lo opprimono; le religioni gli inceppano la facoltà di ragionare; le patrie lo travolgono nei cataclismi e nei vortici della guerra; le morali lo soffocano con imposizioni e doveri che sono in aperto contrasto con le sue necessità, con le sue inclinazioni naturali.
      Convinti che l'uomo non sarà mai libero se resta spiritualmente legato ai pregiudizi di Dio, della Morale e di una qualsiasi forma di dominio o di soggezione, noi cerchiamo di svincolarlo dalle strette di queste terribili costrizioni morali, intellettuali, economiche; ed insorgiamo, picconieri, contro la società, che s'arroga il diritto, delittuoso diritto, di disporre dispoticamente di coloro che la compongono.


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Chi siamo e cosa vogliamo
Patria e religione
di Virgilia D'Andrea
1957 pagine 41

   





Dio Morale