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      Dormono e nell'abisso; o quelle chiamaChe sovr'ale invisibili per l'aere
      Erran diserte, o vampeggiando nuotanoNel foco elementale: e a' molli tocchi
      De la sua dotta creatrice manoSorgon Ninfe ridenti e Grazie e Amori,
      Che alla vezzosa Incantatrice avanteProstrarse vedi, ed abbellirsi in volto
      O languir meste, folgorar d'un risoO piagnere, al girar de le sue luci
      Questa č la bella CISTA: allor che in cieloL'alba porporeggiava, a lei rivale
      Chiamō l'agil suo coro e, via premendoCol molle pič le rugiadose erbette,
      In rozzo suon dolci saluti al vagoMaggio porgea, che pargoletto, ancora
      Dormėa cullato per la man d'Aprile.
      [67] I.
     
      Nato lā dove l'aereArde il nascente raggio,
      Deh sorgi e mostra il fulgidoSembiante, o gentil Maggio!
      Apri gli azzurri omaiVoluttuosi rai,
      E sulla fronte piacciatiGli ombreggianti agitar capelli d'or."
      II.
      Per te fragranti spiranoI zefiretti molli;
      Le pioggie estive scendonoA nudrir prati e colli;
      Pių dolce mormorėoManda sgorgando il rėo,
      E per te solo ingemmanoLa conscia siepe pių ridenti fior."
      III.
      Vedi le lievi GrazieAdorne d'olezzanti
      Ghirlandette, ed i teneriPiaceri saltellanti
      Mano intrecciar con mano:
      Vedi trescar sul pianoCupėdo, e a te sorridere,
      E dolce ne' bei cor tosco soffiar."
      [68] IV.
      Gli augelli, i pesci, fervidiLe vene di novella
      Vita, te Dio salutanoDe la stagion pių bella;
      E innalzano giuliviA te canti votivi,
      Questi fendendo l'aereCo' vanni, e quelli con le pinne il mar."
      Cosė dicea la Ninfa; e de la torbidaSeverna intanto su le verdi sponde,
      Alternando carole, a se dintorno


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





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