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      Del resto, che quella specie di dolore contenga in se qualche cosa di piacevole, è un fatto; la ragione però di questo fatto credo, che stia o nella impossibilità di darsi un'illusione veramente perfetta e continuata, circostanza necessaria, perchè venga eccitato positivo dolore: o veramente nella pietà, dolce sentimento, per eccitare il quale, il poeta aveva già nel progresso della scena disposto l'animo degli spettatori, e che appunto si riconosce essere nell'atto allorchè sentiamo serpeggiare per le nostre fibre un rapido brividío e ne si bagnano le ciglia; espressione ingenua del piacere che reca l'esercizio della pietà, passione veramente nobi[103]lissima fra le passioni sociali: e nessuno ignora quanta soddisfazione rechi l'esercizio delle medesime all'uman cuore. Ma io diceva anche poco fa, che quel piacevole dolore, se così è lecito esprimermi, eccitato dalla tragedia, è probabile che consista nella impossibilità di darsi un'illusione perfetta e continuata. Infatti l'attenzione, che noi poniamo alle rappresentazioni sceniche, occupando sempre la mente in confrontare ciò, che gli attori dicono o fanno, con quello che a noi sembra avrebber dovuto dire e fare giusta le cognizioni storiche e que' precetti dell'arte che ne suggeriscono, è uno de' maggiori ostacoli che si oppongano alla perfetta illusione; giacchè allor solo può dirsi, che un oggetto finto ci illude, quando lo crediamo reale; lo che, come apparisce chiaramente, non può aver luogo durante il suddetto confronto dalla nostra mente instituito: e tolta l'illusione, ognun conviene, che non può aver luogo il sentimento di dolore, come quello che dalla realtà positiva od immaginaria è sempre prodotto.


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266