Pagina (92/266)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Qui, sul terren se il passeggier riposaLa stanca fronte, al suo muscoso letto
      Bieca s'aggira MANCINELLA intorno,
      Mesce l'atro suo suco, e a lui furtivaFattasi presso, e su lui china, versa
      Il rio velen nel tormentato orecchio. -
      Se là ti volgi, impazïente vediStizzire il pellegrin, cui l'empia Ortica
      Dardeggia contro le barbute frecceE gli aculei attoscati. - E più da lunge
      LOBELIA iniqua un soffocante esalaAlito lungo, che a le fresche aurette
      Carca di morte l'umid'ale. - L'odioDi queste crude e lo spavento annebbia
      Gli sbigottiti boschi: e pur anch'esse,
      Di teneri pensier la mente ingombra,
      Parlano amore a le cognate piante.
      Cosi non meno altre crudeli belve[127] Miransi a torme convenir sul margo
      De' Sirïaci fonti. Ivi da lungeFra nude arene, e squallide vestigia
      D'acquidotti e di volte, e fra le sparteMembra d'atrj e di templi, appar pur'anco
      L'alta Palmira. Ahi lassa! allor che Cintia,
      De' venti al soffio, a mezzo 'l corso invìaLunghe traverso a le sue fesse torri
      Argentee strisce, e intorno a polveroseTombe e colonne vacillanti splende,
      E smorti e freddi sovra gli ermi campiDiffonde i raggi; dolorosa in atto
      E taciturna piegasi sovressoI pochi avanzi de la gloria antica,
      Gli occhi stillanti al ciel converge, e trepideLe man protende. - In tanto ove un ruscello
      Fuori sgorgando da romite balzeSolca la sabbia con fuggevol'onda,
      In volta gira la feroce Jena,
      Mugola la Pantèra, alto squittisceIl Liopardo; e l'Avvoltor digiuno
      Stride sull'ale tremebunde, attuffaL'arido rostro, e volteggiando rade
      I lucenti zampilli: il magro Lupo


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





Ortica Miransi Sirïaci Palmira Cintia Jena Pantèra Liopardo Avvoltor Lupo