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      Scorre, e l'eburneo collo in tanto lava,
      Ed agita su l'onde il crin dorato.
      Rapite intorno a lei quattro donzelleNerejdi a le forme, in tondi balli
      Errando vanno, o scorrono lunghessoIl conscio fiume; or con giocoso balzo
      Tutte emergono a un tratto, alto battendoL'attonito aere con le molli penne;
      Or, giù calando, in un sol gruppo tuffansiDi sotto a' fiotti, e sferzano la spuma
      Collo sguizzar de l'ondulante coda:
      Sù, giù, ruotansi, arretransi, s'avanzano,
      Confuse in aria e in mar tesson carole,
      Piegan gli agili capi, e, dolce gli occhiD'adamante intendendo, incontro al sole
      D'instabili color brillano adorne.
      Quà volgi il piè. - Dove la Cordigliera,
      Cinta la cresta di vulcanie fiamme,
      Lunga versa di luce argentea rigaSopra i rivi di Plata, ed ampie schiude
      Sorgenti ed auree cave, e nutre e carcaDe' suoi tesori immisurabil'onde;
      Lieta in viso la bella OCIMA chiamaIl leggiero suo carro, e al fioco lume
      [178] De l'incerto crepuscolo s'involaDa gli adusti recessi. A lei fiorìa
      Sovra la gota il lusinghier coloreDi giovinezza, e ne' begli occhi il dolce
      Sfavillava d'amor nascente raggio;
      E casta, pura, candida una zonaD'argento ornava il tenero suo petto
      Casto del par, del par candido e puro.
      Ma già, in scherzosi avvolgimenti, trattaDa quattro pastorelli ebbri d'amore,
      Sopra fervide ruote ella via solcaLe arene tinte del chiaror di luna;
      Sale la scabra rupe, ivi discopreLe pudiche attrattive, e fra le braccia
      I sospiranti zefiri si chiama.
      Ma l'aereo vapore, alto emergendoDa l'oceàno, a lei le belle irrora
      Nitide forme, le odorate svolge


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





Cordigliera Plata