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      Per quel poco, che si può dedurre dal moltissimo stato fin qui detto intorno alle proprietà medicinali di questa pianta, pare che dovrebbe essere posta fra quella classe di sostanze, che, nel linguaggio del celebre Professor Rasori, chiamansi controstimolanti. Io bramo vivamente, e in un con me ogni medico zelatore de' progressi della scienza, che appaja presto alla luce la teorìa promessa al pubblico da quel chiaro ingegno. Ma non farò tuttavia lamenti, se tarda sarà la comparsa della medesima, giacchè tanto più scevra uscirà da conghietture, e tanto più ricca di quelle verità, che in medicina non sono finora, che un desiderio. Portare in una scienza una rivoluzione, che abbia niente meno per oggetto, che di rovesciare in gran parte quanto fu edificato da più cospicui maestri, e venerato da' rispettivi settatori, [243] non è già impresa, cui si possa in breve tempo imporre termine. Ella non può essere che il risultato di lunghe meditazioni e di ripetute esperienze, le quali dipendono interamente dalla occasione, non essendo in potere del medico di creare un tale stato morboso ogniqualvolta ha d'uopo di verificare le tali leggi, o nuove stabilirne in quella teoria, ad immaginar la quale fu da altri fatti condotto. Ma gli è questo un parlare, che mal suona all'orecchie della plebe ippocratica, come quella che tutta al cieco empirismo appoggia la medicina, ed a guisa di gufi lucifughi, s'invola sempre lontano da chiunque vuole in questa facoltà portare la face della buona logica, sola perfezionatrice, se pur non può dirsi anche madre, di tutte l'arti e di tutte le scienze.


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





Professor Rasori