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      [260] Vieni, e vedrai sorridereE farti fede Igìa,
      Che l'aure ancora spiranoInnocenti qual pria.
     
      (ivi v. 691. A mezzo 'l cerchio del moto superno: cioè l'equatore. Questo verso è di Dante. - T.)
     
      (ivi v. 701. OVARDO tuo. Questo è l'illustre Giovanni Howard, il quale consacrò le sue ampie fortune e la sua vita a prò dell'umanità. Egli è l'autore dell'opera intitolata Lo stato delle prigioni della Gran-Bretagna, e dell'appendice alla medesima opera, pubblicata alcuni anni dopo; come pure d'un'altra opera insigne sovra gli ospitali, sui lazzaretti, e sulla peste. Il nome di lui è uno de' più cari agli Inglesi; e l'afflitta umanità invoca, che la sua memoria desti una generosa emulazione in tutti coloro, cui fu la sorte prodiga de' suoi doni. - T.)
      [261] NOTE AL CANTO III.
     
      p. 115. v. 10. CIRCEA. (circæa). Due maschi, una femmina. Questa pianta era molto celebrata ne' misterj di stregoneria, e per iscongiurare il demonio, come importa il suo nome. Ella cresce in mezzo alle ossa polverose ed alle logore bare fra le rovine delle volte della chiesa di Sleaford in Lincolnshire. Le cerimonie superstiziose o storie appartenenti ad alcuni vegetabili sono state veramente ridicole. Così si disse, che i Druidi tagliassero il visco con una scure od una falce d'oro; e che la brionia o la mandragora mettessero un grido allorchè la loro radice veniva strappata dalla terra; e che l'animale, che la strappava, s'infermasse, e subito morisse: dietro questo racconto, quando fu vantata per uso medico, si usava di vangare e rimuovere la terra intorno alla radice, e quindi di legarla, per mezzo di una corda, alla coda d'un cane, al quale si davano delle percosse, affinchè la sradicasse; e si supponeva poi, che quel cane soffrisse per l'empietà dell'azione.


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Gli amori delle piante
di Erasmus Darwin
Pirotta e Maspero Milano
1805 pagine 266

   





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