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      I. Tutti quegli interni movimenti de' corpi animali, che contribuiscono alla digestione degli alimenti, alla produzione delle secrezioni, al rifacimento delle perdite, allo sviluppo e allo accrescimento della macchina, si eseguiscono senza attenzione o coscienza dell'individuo. Essi esistono sempre nel sonno e nella veglia, nel feto chiuso ancora nell'utero, e nel bambino già nato, e procedono con eguale regolarità nel sistema vegetabile e nell'animale. Tali movimenti dipendono dalle irritazioni di particolari fluidi; e, siccome non sono giammai stati collocati fra le azioni istintive degli animali, così non hanno punto che fare coll'oggetto delle nostre presenti ricerche. -
      Ma tutte quelle azioni degli uomini e degli animali che sono accompagnate da coscenza, che non sembrano essere state dirette dai loro appetiti, non apprese per esperienza, non dedotte da osservazione o da tradizione, sono state attribuite alla forza dell'istinto. E questa forza è stata considerata come qualche cosa di divino, come quasi una sorta d'ispirazione, mentre poi il povero animale, che fu creduto possederla, fu appena stimato per qualche cosa di più di una macchina!
      Quel rincrescimento, o molesta sensazione che è la conseguenza di un'attitudine qualunque del corpo lungamente continuata; e così pure le sensazioni dolorose che riceviamo dal caldo, dal freddo, dalla fame, o da altre nocevoli circostanze, finiscono coll'eccitarci ad una generale locomozione; ed i nostri sensi sono così formati e temperati dalla mano della natura che, se certi oggetti promettono piacere e certi altri dolore, noi siamo spinti ad approssimarci agli uni e possederli, ed allontanarci dagli altri ed abborrirli, secondo che a noi dettano tali sensazioni.


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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma
1885 pagine 91