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      Ho veduto un ragazzo che prendeva il massimo diletto alla musica e che imparava colla massima facilità a ripetere qualunque aria avess'egli ben ascoltata. Eppure aveva l'organo dell'udito così imperfetto che, conversando con lui, era d'uopo parlargli assai più forte dell'ordinario per farsi intendere.
      La nostra musica, egualmente che la nostra architettura, sembra non avere fondamento in natura; amendue sono arti di semplice umana creazione, in quanto che non imitano propriamente nulla. I professori di esse non hanno fatto che classificare quelle circostanze che trovarono accordarsi di più al gusto accidentale del secolo e del paese in cui vissero; ed ecco ciò che chiamarono Proporzione. Ma questa proporzione non può a meno di non essere stata sempre fluttuante, perchè fondata solamente sulle varie fantasie state introdotte nelle menti degli uomini dalle varie maniere di educazione. E siffatte fluttuazioni di gusto debbon essere anche più frequenti in questi giorni, in cui gli uomini in quasi ogni scienza ed ogni arte, tranne quella dell'architettura, hanno rinunziato alla cieca obbedienza delle regole dell'antichità.
      XI. V'hanno diverse cognizioni che gli animali viventi nei paesi civilizzati sembrano apprendere assai per tempo, sia che le apprendano gli uni dagli altri, o dalla esperienza e dalla osservazione; la più generale di questa cognizione è quella di sfuggire l'uomo. Tanta rassomiglianza v'ha nel linguaggio delle passioni di tutti gli animali, che noi facilmente sappiamo distinguere la buona dalla cattiva disposizione d'animo in cui sono, e lo stesso eglino sanno distinguere di noi; e quindi possiamo sgridarli e farli fuggire da noi usando certo tono di voce, e certi gesti, e così con altro tono ed altri gesti potremmo anche farceli avvicinare, s'eglino non conoscessero di già la cattiva disposizione degli uomini in generale verso di essi.


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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma
1885 pagine 91

   





Proporzione