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      Sedendo presso a un rigagnolo che cala da una roccia e si mesce ad un ruscello scorrente in basso io ho osservato, a certa stagione dell'anno, gran copia di pesciolini da noi chiamati volgarmente minums, ossia gobbii (pinks), lanciarsi da per se stessi fuori dell'acqua ad un'altezza venti volte tanto quanto la loro lunghezza, e tentar così di portarsi sul truogolo superiore.
      Dalle quali osservazioni si può inferire, che anche le famiglie dei pesci hanno molta cura di provvedere di alimento la loro prole, laddove parrebbe quasi che questi animali la trascurassero; imperocchè non è presumibile che i salmoni, di cui abbiam fatto menzione, intraprendano cosa tanto perigliosa senza essere consci del proposito o del fine di questa loro intrapresa.
      Si osservi inoltre che bensì la maggior parte de' vecchi salmoni abbandona i fiumi e ritorna al mare prima che sia venuto il tempo opportuno della partenza dei novelli; ma che però alcuni pochi vecchi vi rimangono tuttavia, e che anzi per questa tarda permanenza nei fiumi, che ad essi non è convenevole, diventan magrissimi: e non rimangono, per quanto si vede, ad altro oggetto che a quello di servir di guida e di difesa alla inesperta torma novella, che deve incamminarsi per la prima volta al mare.
      Ne sappiamo poi ancora meno per quello che è dei piccioli animali acquatici: forse però anch'essi posseggono arti non inferiori a quelle degli altri. Alcune di tali arti sono annoverate nel Giardino Botanico P. I. Note addiz. XXVII e XXVIII. La ninfa della tignuola d'acqua che si trova nei nostri fiumi, e la quale s'involge in certe casucce di paglia, di sabbia, di gusci, sa ben far sì che questa sua abitazione sia atta ad equilibrarsi coll'acqua: e perciò quand'è soverchiamente pesante vi aggiunge un bocconcello di paglia o di legno, e quando troppo leggera un pezzetto di grossa rena.


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Dell'istinto
di Erasmus Darwin
Edoardo Perino Roma
1885 pagine 91

   





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