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      Si osservano solo nei limiti delle onde della marea; e siccome il ruscelletto scorre lentamente, i marosi debbono avere la facoltà di lustrare che hanno le cateratte dei grandi fiumi. In tal modo il salire e lo scendere della marea tien luogo probabilmente delle inondazioni periodiche; e così gli stessi effetti sono prodotti in circostanze apparentemente differenti, ma in realtà consimili. Tuttavia, l’origine di questi rivestimenti di ossidi metallici, che sembrano cementati colle rocce, non si può spiegare; e non credo che si possa dare una ragione al fatto che la loro spessezza riman sempre la stessa.
      Un giorno io ebbi diletto dall’osservare i maneggi di un Diodon antennatus, che stava montando presso la spiaggia. Tutti sanno che questo pesce, colla sua pelle floscia ha la singolar facoltà di distendersi in forma quasi sferica. Tenuto fuori dell’acqua per un po’ di tempo, e poi rimesso nuovamente in essa, assorbiva notevole quantità di acqua e di aria dalla bocca, e forse anche dagli orifici branchiali. Questo processo si compie in due modi: l’aria è aspirata, poi viene spinta nella cavità del corpo, ed una contrazione muscolare, che si può vedere esternamente, impedisce che torni ad uscire: ma l’acqua entra in una dolce corrente dalla bocca, che rimane aperta ed immobile; questa ultima azione deve tuttavia operarsi col succiamento. La pelle dell’addome è molto più floscia che non quella del dorso; quindi, durante il rigonfiamento, la superficie inferiore vien molto più distesa della posteriore, ed in conseguenza, galleggia col dorso allo ingiù. Cuvier dubita che il Diodonte possa nuotare in questa posizione; ma non solo può procedere in linea retta, ma si volge da ogni lato.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





Diodon Diodonte Cuvier